Anfiteatro di Pompei
3d model and reconstruction
Anfiteatro di Pompei
Tutti i visitatori che negli ultimi due secoli si sono trovati a passeggiare per l’area archeologica di Pompei, hanno cercato almeno una volta di immaginare come doveva apparire la città prima di essere annientata dalla furia del vulcano. Forse è proprio la relativa integrità architettonica del tessuto urbano (notevole rispetto ad altri siti), a stimolare il desiderio di conoscere l’aspetto originale della città. Il lavoro di Altair 4 è quello di restituire ai visitatori moderni una ricostruzione dettagliata e al tempo stesso scientificamente rigorosa della città di Pompei, così come poteva apparire venti secoli fa.
Tutti i monumenti ricostruiti sono stati studiati e restituiti in 3D con un lavoro scientifico che seguisse gli studi archeologici più aggiornati o anche i disegni d’epoca, oltrechè basandosi su mappe, fotografie, foto aeree, moderne tecniche di rilievo o scansioni laser.
Oltre alle immagini nel visore, su richiesta, si possono avere video o altre immagini riprese da altre prospettive.
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Anfiteatro di Pompei
L’anfiteatro di Pompei è il più antico anfiteatro romano del mondo. Fu costruito dai due magistrati che reggevano il governo della città (duoviri), Quinzio Valgo e Marco Porcio, subito dopo la fondazione della colonia sillana. Poteva ospitare fino a 20.000 spettatori.
Per la costruzione venne sfruttato l’aggere della fortificazione più antica, che forniva un poderoso terrapieno a cui venne addossata la fondazione delle gradinate orientali. Un nuovo terrapieno fu invece realizzato appositamente per sostenere le gradinate occidentali.
Oltre la fortificazione non sappiamo cosa ci fosse in questa zona prima della costruzione dell’anfiteatro, ma è possibile che vi si trovassero della abitazioni private come nel caso della vicina palestra grande.
Come nei moderni teatri, le gradinate (cavea) erano divise in ordini di diversa qualità, che avevano anche ingressi separati. A ridosso dell’arena, si trovavano i posti migliori, riservati ai magistrati, ai membri del senato locale (decurioni), agli organizzatori e finanziatori dei giochi. In caso di eccessiva calura, gli spettatori potevano essere riparati da enormi teli (vela) che venivano issati sopra la cavea e l’arena.
Gli spettacoli prevedevano combattimenti tra uomini e animali, oppure tra uomini e uomini, ed erano seguiti da arbitri e giudici di gara, come spiegavano una serie di affreschi dipinti tutto intorno all’arena e purtroppo oggi perduti. In occasione degli spettacoli, intorno all’anfiteatro si svolgeva un mercato e i venditori, con il permesso dei magistrati competenti (edili) potevano addirittura utilizzare gli archi della struttura esterna come botteghe.
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